Gorfigliano 10 agosto 2024 ore 15 si rappresenta Il templare di Venezia, testo scritto da Luigi Casotti nel 2002 e messo in scena lo stesso anno dalla compagnia di Gorfigliano. La riproposizione attuale nasce dal desiderio di ricordare l’autore, come si fa da tre anni, e, in particolare, di continuare a tenere in vita la tradizione del maggio epico.
La storia d’amore tra Tolomeo, un valoroso Templare, e Melinda, una principessa di stirpe regale, si sviluppa in un intreccio drammatico e appassionato, segnato da ostacoli insormontabili e un destino avverso. Nonostante il profondo amore che lega i due protagonisti, la loro storia è destinata a concludersi tragicamente, con la morte di entrambi.
Tolomeo e Melinda, due figure nobili e coraggiose, incarnano i valori dell’onore, del sacrificio e della fedeltà, ma la loro sorte è quella di soccombere in un mondo dove il conflitto tra il bene e il male è inevitabile. La loro fine rappresenta il culmine di una narrazione epica, dove la giustizia sembra essere messa a dura prova.
Tuttavia, il tipico finale in cui il bene trionfa sul male non viene completamente negato, ma piuttosto delegato a due personaggi di stirpe popolare: Fulberto, un amico navigatore e geografo, e Berenice, la tutrice di Melinda. Questi personaggi, sebbene di estrazione più umile rispetto ai protagonisti principali, dimostrano una straordinaria forza d’animo e un’integrità morale che li rende degni eredi del compito di riportare l’ordine e la giustizia.
Fulberto e Berenice sono, in un certo senso, una “copia speculare” di Tolomeo e Melinda. La loro unione, nata forse dalle ceneri della tragedia vissuta dai loro predecessori, rappresenta la speranza di un futuro migliore, in cui l’amore e il bene possono prevalere, anche se attraverso le mani di coloro che, inizialmente, sembravano essere semplici comprimari nella storia.
I personaggi malvagi, coloro che hanno cospirato contro l’amore puro di Tolomeo e Melinda, ricevono infine la punizione che meritano. Ciro viene ucciso, mentre Pedro e Tristano sono condannati a morte. La loro sconfitta non solo ristabilisce l’ordine, ma sottolinea anche il tema morale della narrazione: il male può temporaneamente prevalere, ma alla fine sarà sempre sconfitto.
Il riconoscimento del nuovo amore tra Fulberto e Berenice da parte delle autorità religiose, sia non cristiane (il Re Aladino) che cristiane (il Doge di Venezia), rappresenta un simbolo di unità e di pace tra culture diverse. Questo consenso trasversale indica che il loro amore, sebbene nato in circostanze difficili, è puro e degno di essere celebrato, unendo simbolicamente due mondi che spesso sono in conflitto.
In definitiva, la storia si conclude con un messaggio di speranza: anche se i protagonisti originali non riescono a raggiungere la felicità, il loro spirito e i valori che rappresentavano vivono attraverso Fulberto e Berenice, i quali, riconosciuti e benedetti da entrambi i mondi, portano avanti l’eredità di amore, giustizia e unità.
Da qui puoi vedere il video completo del maggio: https://youtu.be/TiMzkOrV5d8